Sourdough Sophia: pane, amore e una micro-bakery tutta rosa nei sobborghi di Londra
- Redazione
- 23 set
- Tempo di lettura: 4 min
Aggiornamento: 24 set
Sourdough Sophia non è solo pane, ma un movimento in cui impasti, persone e community crescono insieme.
Tutto ha avuto inizio in una cucina di casa, con la farina sospesa nell’aria e le pagnotte che venivano consegnate per i sobborghi della Londra Nord in pieno lockdown.
Sophia Handschuh e suo marito Jesse hanno cominciato a consegnare sourdough (pane impastato con il lievito madre) a domicilio ai loro vicini, più per istinto che per un vero progetto imprenditoriale in mente. Quello che seguì fu, nelle parole di Handschuh, «eccitante, esaltante, estenuante!» Otto mesi dopo, con l’aiuto di una campagna di crowdfunding, hanno aperto la loro prima micro-bakery rosa pastello nel quartiere di Crouch End. Da quel momento, Sourdough Sophia divenne più di un semplice nome: ma un manifesto di cosa rappresenta il "vero" pane.
Per Handschuh, i panificati con lievito madre non sono una moda, ma un ritorno alle origini. «Tratta l’impasto come una creatura vivente e affidati all'istinto. È il perfetto incontro tra arte e scienza, e bisogna dare la giusta attenzione a entrambe. Il pane è stato preparato con il lievito madre fin dai tempi degli antichi Egizi, se non prima… solo di recente (negli ultimi secoli) abbiamo scoperto il lievito commerciale. Il sourdough è l'autentico pane, per noi».
A questa devozione si accompagna anche una buona dose di pragmatismo. Quando qualcosa va storto, il consiglio di Handschuh è sorprendentemente semplice: «Tutto parte dal tuo lievito madre. Sembra buffo, ma il 99% delle volte in cui ci sono stati problemi con il pane, abbiamo provato di tutto senza risultato. Poi siamo andati a controllare la pasta madre e ci siamo resi conto che il problema era proprio lì. Tutto parte dalla madre».
Ogni pagnotta racchiude in sé questa filosofia. Fermentate per 24 ore e prodotte con grani biologici macinati localmente, si distinguono per un «sapore acidulo e delicato: note dolci di yogurt, frutta secca e farina integrale. Fanno bene all'intestino e resistono più a lungo prima di diventare rafferme». Un pane che fa bene in tutti i sensi, nutrendo non solo il corpo ma incoraggiando anche uno spirito di condivisione, in una città che raramente rallenta.
Il passaggio da cucina domestica a quattro negozi è stato possibile soprattutto grazie al supporto e al coinvolgimento della comunità . Il successo è dovuto «sicuramente all’incredibile sostegno che abbiamo ricevuto dai nostri clienti straordinari, assieme a fan del progetto e investitori. Rimango ancora scioccata dalla fiducia che hanno in noi!»
Quel sostegno ha permesso a Handschuh di ampliare l’offerta: ora, sono i loro famosi ribbon croissants, brownies, cheesecake e cruffin a riempire il bancone. Ma Handschuh rimane attenta a mantenere intatto lo spirito inclusivo di quando hanno iniziato. «Il nostro menù è un intreccio tra i nostri classici e prodotti nuovi, che ci piace alternare e innovare continuamente. Vogliamo offrire qualcosa a ciascuno: bambini, anziani, famiglie, appassionati di pasticceria… chiunque! Sourdough Sophia è questo: inclusività e il desiderio di creare uno spazio che sia divertente per tutti».
Inclusività significa anche educazione. Dai libri agli e-book, fino ai corsi online, in arrivo a breve, e alle sessioni individuali di coaching, Handschuh condivide generosamente le sue competenze: «adoro vedere aspiranti panettieri e imprenditori utilizzare ciò che condivido come carburante per avviare i propri progetti!» In fondo, l’idea del sourdough come pane ma anche come catalizzatore e fulcro della sua community è parte integrante di tutto ciò che fa.
La nuova sede di Hampstead, inaugurata quest’estate, aggiunge poi un nuovo capitolo alla storia: uno spazio pensato per rallentare e godersi il momento. «Le persone adorano le diverse aree e gli angolini nascosti ad Hampstead. C’è un posto perfetto per ciascuno: la terrazza esterna, l’interno, i tavoli condivisi, le nicchie tranquille, gli spazi comuni. È meraviglioso vedere persone diverse con esigenze diverse vivere lo stesso spazio nello stesso momento». È la visione di una bakery non solo come negozio, ma come tessuto sociale, dove croissant e community si intrecciano.
Non sorprende quindi che, in un’epoca ossessionata dall’apparenza, Handschuh scelga valori come senso di appartenenza e trasparenza per la sua bakery. «L’onestà è la chiave, le persone la desiderano e ne traggono ispirazione. L’era della perfezione patinata è finita… oggi si cerca autenticità e l’esecuzione impeccabile conta molto meno. Il pubblico vuole imparare dai tuoi errori, quindi tanto vale condividerli!» È questa schiettezza che mantiene il progetto Sourdough Sophia con i piedi per terra, anche mentre cresce.
Perché la crescita, naturalmente, è parte del piano. Con quattro negozi già attivi, Handschuh e il marito stanno lavorando per fare il passo successivo. «Ora che abbiamo quattro sedi operative, stiamo rafforzando i nostri processi e la nostra company culture per poterci poi lanciare nella crescita. Nei prossimi anni ci piacerebbe espanderci ancora in altri quartieri della Londra Nord!» Dietro le vetrine curate si cela un’ambizione chiara: far crescere l’artigianalità senza perderne l’anima più vera.
Eppure, al centro di tutto, i momenti più felici restano i più semplici: «Entrare nei laboratori di produzione, salutare il mio team e affondare le mani nell’impasto! È un’esperienza ormai piuttosto rara, a causa delle altre responsabilità , ma adoro tornare a impastare e fare produzione quando posso. Mi rende felice!»
E quella gioia è contagiosa. Sourdough Sophia non è solo pane. È la creazione di un movimento in cui impasti, persone e community crescono insieme. Nel vortice della scena gastronomica londinese, sembra davvero qualcosa a cui valga la pena aggrapparsi.













