Vòria Osteria: a Cairano, l'Irpinia diventa un'esperienza gastronomica tutta da scoprire
- Francesca Vivalda

- 2 nov
- Tempo di lettura: 2 min
Vòria offre un’esperienza che unisce il gusto alla bellezza di un luogo, Cairano, tradotto e restituito attraverso il linguaggio universale della cucina.
Non si può raccontare Vòria Osteria senza prima osservare e scoprire il territorio che la ospita, Cairano, in provincia di Avellino in Irpinia, Campania.
Un borgo di sole 300 anime, dove l’economia locale si basa su piccole attività sostenibili e rispettose dell'ambiente, su cui soffia il Vòria, vento pungente in inverno e cauta brezza d’estate.
Oggi a Cairano, conosciuto anche come il borgo della felicità, l’impegno per la valorizzazione del territorio passa attraverso la grande cura dei suoi poetici vicoli ed iniziative di alto livello architettonico ed enogastronomico.
Il progetto dell'osteria nasce nel 2015 e prende forma nel 2021 grazie al lavoro dello chef e proprietario Arcangelo Gargano e dell’architetto Angelo Verderosa.
Partendo dalle strutture in pietra che caratterizzano l’antico borgo, hanno portato alla luce un’osteria dall’estetica contemporanea, intima e ricercata che mantiene intatta l’identità di Cairano sostenendone il recupero ed elevandone il potenziale.
Foto courtesy of Vòria Osteria
Vòria Osteria invita i suoi ospiti a vivere il borgo non solo con gli occhi ma anche con il palato, scegliendo un passo diverso, più calmo e riflessivo, per assaporare ed osservare ciò che il ristorante ed il paesaggio che lo circonda sono in grado di regalare.
L'esperienza varca però i confini del piccolo comune per inserirsi in un disegno che mira a mostrare l’Irpinia, zona verde e montuosa della Campania, come una realtà molto affascinante che merita di essere visitata.
Scorci da cartolina, borghi da esplorare ed eccellenze servite al piatto e al calice che nulla hanno da invidiare ad altre regioni italiane. Vòria Osteria ha voluto così affiancarsi ad esempi di successo come i Feudi di San Gregorio, cantina vinicola che, oltre ad offrire visite, degustazioni e cultura, dispone di un ristorante molto rinomato in tutto il paese.
Da Vòria, pareti in pietra avvolgono essenziali tavoli e sedie in legno: niente tovaglie, un piccolo vaso di fiori freschi come centro tavola. La vita lenta del borgo biologico, già introdotta dagli interni di Vòria, si rivela poi con la proposta del menù.
La cucina traduce prodotti stagionali di prima qualità a km 0, in portate che armonizzano estetica e sostanza. Piatto particolarmente apprezzato l’Anatra, talli di fiori di zucca e spiga di mais arrostito ma anche sfiziose sorprese di gusto come il Maiale alla birra, artigianale e prodotta in loco, fichi verdi e cipollotto o l’antipasto a base di Trota, lavorata in salagione, accompagnata da fagiolini freschi e kefir di capra.
Foto courtesy of Vòria Osteria
L’entroterra irpino è una continua fonte d’ispirazione per Arcangelo Gargano, che ha voluto permettere a chi ha scelto l’osteria di godersi pranzo, aperitivo e cena su Vòria Terrazze, la suggestiva formula all’aperto di Vòria, perfetta per la bella stagione.
Il bellissimo teatro, l’Odeon Dragone, con la sua scalinata di posti a sedere, accompagna lo sguardo verso le antiche abitazioni da ammirare dall’alto, magari al tramonto o sotto un cielo stellato. L’aspetto più importante per Gargano, il suo team ed il suo borgo è saper trasmettere un messaggio di bellezza, gusto e poesia, che un piccolo scrigno dell’Irpinia campana ha saputo esaltare con impegno e passione.














